Arte contemporanea a Torino. Da sistema locale a eccellenza internazionale
autori
Cesare Annibaldi, a.titolo (Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Lisa Parola), Robert Lumley, Mario Perniola e Pierluigi Sacco.
anno
pagine
descrizione
A Torino, la generale crescita d’interesse per l’arte contemporanea ha assunto significati originali, in parte legati alla rivendicazione di un’identità urbana, in parte proiettati sui processi aperti della ricerca sperimentale.
Oltre la consumata rappresentazione da one company town, nuove immagini hanno preso corpo grazie ai flussi creativi orizzontali, all’emergente protagonismo istituzionale e a politiche generali di sostegno. Musei, gallerie, laboratori, pinacoteche, reti di operatori, appuntamenti periodici ed eventi temporanei attestano l’imprescindibile ruolo che le tecniche artistiche rivestono nello sviluppo della vita culturale torinese. Dimensioni esplorate e valori trasmessi dall’arte contribuiscono sempre più a ispirare plastiche interpretazioni del “contemporaneo”.
Quali percorsi tracciare per approfondire il legame tra città e produzione artistica? Come aumentare la capacità attrattiva, assecondare la produzione d’inedite sintesi culturali e agevolare la circolazione di persone e idee? Secondo quale prospettiva questi tragitti possono amplificare l’incidenza dell’arte contemporanea nella cornice di una strategia di sistema? E questa strategia può concorrere alla generale qualificazione dello spazio urbano?
Questo volume è composto da alcuni interventi (Robert Lumley, Mario Perniola e Luigi Sacco) tratti dal workshop “Arte Contemporanea a Torino. Da sistema locale a eccellenza internazionale. Prospettive di crescita e di sviluppo per la città e l’area metropolitana” (22 settembre 2004) e di un’indagine affidata da Torino Internazionale al gruppo di lavoro a.titolo. La pubblicazione è stata distribuita in anteprima in occasione di Artissima 2004 (3-7 novembre).
Gli scritti prodotti dall’attività di ricerca compongono un quadro operativo dell’arte contemporanea all’ombra della Mole, spaziando dall’offerta al consumo, dal tessuto produttivo diffuso agli spazi pubblici, dai luoghi espositivi all’attivismo dei soggetti privati. Al termine di questo agile attraversamento, i contributi di Lumley, Perniola e Sacco dislocano il ragionamento in una fluida relazione con le esperienze internazionali, rimbalzando tra i modelli della Public art newyorkese e le tendenze londinesi, i fermenti della Saatchi Gallery e le esperienze tedesche.